In questi ultimi giorni si stanno riproponendo numerosi quesiti sulle implicazioni del reddito di cittadinanza (introdotto con il D.L. 4/2019) per gli sportivi dilettanti di associazioni e società sportive dilettantistiche senza fini di lucro, regolarizzati (ricorrendone i presupposti) in regime 342/2000 (in completa esenzione fiscale e contributiva fino a 10.000 euro/anno): abbiamo quindi cercato, per quanto possibile, di approfondire una questione di per sé già molto delicata. Partiamo dall’assunto, confermato dall’annullamento di quanto esposto oltre un anno
Categoria: 342/2000
Chiarimenti sui compensi erogati dalle Associazioni Sportive e dalle Società Sportive Dilettantistiche
L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, facendo seguito alla nota del Ministero del Lavoro del febbraio 2014, ha inteso fornire chiarimenti sul tema del “trattamento, ai fini previdenziali, dei compensi erogati dalle associazioni sportive dilettantistiche e dalle società sportive dilettantistiche“. ATTENZIONE: con la risposta 452 del 30 ottobre 2019 Agenzia Entrate ha fornito nuove indicazioni interpretative in tema di distribuzione di utili e compensi ai soci per Associazioni Sportive, Enti del Terzo Settore e Società Sportive Dilettantistiche. QUI TUTTE
Compensi agli sportivi dilettanti ex lege 342/2000
Qualche riflessione: l’annoso tentativo di chiarire (o confondere) la corretta applicazione della legge 342/2000 (i “famosi” 7500 euro/anno che possono essere corrisposti da un Ente Sportivo ai propri collaboratori sportivi in completa esenzione fiscale e contributiva). Il Ministero della Sanità ha emanato il decreto 13/03/1995 che contiene norme specifiche per la tutela sanitaria degli sportivi professionisti affiliati alle seguenti Federazioni: – Federazione Italiana Gioco Calcio (F.I.G.C.) – Federazione Pugilistica Italiana (F.P.I.) – Federazione Ciclistica Italiana (F.C.I.) –
Il disconoscimento della natura sportiva dilettantistica di un Ente non esclude i rimborsi sportivi ex lege 342/2000
Quante volte un avviso di accertamento emanato da Agenzia Entrate nei confronti di un Ente sportivo si conclude con una richiesta di disconoscimento della natura sportiva dilettantistica (non profit) del soggetto accertato (sia esso un’associazione sportiva dilettantistica oppure anche una S.R.L. sportiva dilettantistica)? Bene (o forse no …), e quante volte in esito a detti avvisi di accertamento Agenzia delle Entrate ritiene che in forza del citato disconoscimento l’Ente accertato non fosse nelle condizioni di poter riconoscere